Adolescenti a scuola

Durante l’adolescenza avvengono molti cambiamenti, tra cui una modificazione nella gerarchia delle persone con cui si intrattengono relazioni. I coetanei diventano sempre più importanti, mentre i genitori passano in secondo piano restando però un punto di riferimento a cui appellarsi nei momenti di difficoltà.
La scuola costituisce un luogo di primaria importanza, nella quale i giovani intrattengono relazioni con amici e insegnanti ed in cui apprendono nuove competenze e mettono alla prova le loro capacità. È un contesto molto competitivo, sia a livello relazionale che intellettivo, ed emotivamente significativo per gli adolescenti e le loro famiglie. Infatti, sull’andamento scolastico, giocano un ruolo centrale il livello economico-sociale-culturale della famiglia ed il modo con il quale i genitori affrontano e vivono l’adolescenza e l’apprendimento dei figli.

10232322-libro-e-bicchieri-stile-vintageIn tale contesto, possono emergere difficoltà a livello del comportamento, relazionali e del rendimento. Sintomi di disagio emotivo come timidezza e irritabilità, comportamenti indisciplinati quali arroganza e ribellione, disinteresse nei confronti della scuola con assenteismo e fughe sono situazioni più che possibili. Come anche i disturbi connessi con l’apprendimento, si possono manifestare difficoltà generiche nell’apprendere, discontinuità nei risultati, fallimento e blocco in tutte le prove.

Il persistere di queste difficoltà può portare il genitore, l’insegnante o l’adolescente ad una consultazione psicologica con l’intento di risolvere e capire cosa sta accadendo. Sono generalmente manifestazioni che rimandano a situazioni intrapsichiche e relazionali molto varie, determinate dalle caratteristiche del singolo adolescente, della sua famiglia e della scuola. È importante, infatti, una corretta valutazione del significato dei disagi scolastici senza banalizzare o sopravvalutare la situazione, colpevolizzare l’organizzazione scolastica o individuare carenze ambientali e socio-economiche come unico fattore determinante.

È opportuno andare al di là del problema scolastico perché potrebbe essere un segnale d’allarme, una richiesta di aiuto non verbalizzata. Il disagio potrebbe rimandare a problematiche tipicamente adolescenziali, espressione di un malessere connesso ai cambiamenti di questo periodo dello sviluppo; situazioni conflittuali specifiche, che esprimono la presenza di conflitti intrapsichici polarizzati in un ambito; condizioni patologiche più complesse, espressione di una disorganizzazione della personalità che ha origine nelle fasi precoci della vita.
Quello che lo psicologo intende fare è giungere a delle ipotesi relative al funzionamento psichico, ponendolo in relazione alla famiglia ed alla scuola, per fare un intervento ponderato ed attento. Una consultazione per un problema scolastico non dovrebbe essere vissuta in maniera persecutoria o come un momento valutativo delle sue capacità. È un aiuto di cui l’adolescente ed i suoi famigliari possono usufruire per capire meglio quanto sta accadendo. In questo senso, infatti, a volte possono essere utili interventi esplicativi che chiariscano che cos’è l’apprendimento e che significato può avere la scuola per il giovane.
Se durante la scuola primaria e quella secondaria è importante la valutazione della presenza o meno di un disturbo cognitivo, durante l’adolescenza può essere utile un sostegno che aiuti ad affrontare la complessità del periodo.

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